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s tu fossi morto, i veggio assai aperto,
quel che mi duole agual non mi dorrebbe.
Vunque la vita tua è di mia morte
trista cagione, e di dogliosa sorte. 
Letteratura italiana Einaudi 114
Giovanni Boccaccio - Filostrato
Addormentasi Troiolo; poi fa chiamare Pandaro e insieme si
dolgono e molte cose ragionano per la salute di Troiolo.
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Mille sospiri più che fuoco ardenti
uscivan fuor dell amoroso petto,
misti con pianto e con detti dolenti,
sanza dar l una all altro alcun rispetto;
e sì vinto l avien questi lamenti,
che più non potea oltre il giovinetto,
ond el s addormentò; ma non dormio
guari di tempo che si risentio.
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E sospirando, in piè si fu levato,
ginne alla porta che serrata avea,
e quella aperse, e ad un suo privato
valletto disse:  Fa che tu non stea:
subitamente Pandaro chiamato,
fa ch a me vegna.  E quindi si togliea
al buio della camera, doglioso,
pien di pensieri e tutto sonnacchioso.
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Pandaro venne, e già avea sentito
ciò che chiedean li Greci ambasciatori,
e come aveano ancora per partito
preso di render Criseida i signori;
di che nel viso tutto sbigottito,
di Troiol seco pensando i dolori,
nella camera entrò oscura e cheta,
né sa che dir parola o trista o lieta.
Letteratura italiana Einaudi 115
Giovanni Boccaccio - Filostrato
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Troiolo, tosto che veduto l ebbe,
gli corse al collo sì forte piangendo,
che bene raccontarlo uom non potrebbe.
Il che  l dolente Pandaro sentendo,
a pianger cominciò, sì gliene  ncrebbe,
e  n cotal guisa, null altro faccendo
che pianger forte, dimoraro alquanto,
sanza parlar nessuno o tanto o quanto.
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Ma poi che Troiolo ebbe presa lena,
pria cominciò:  O Pandaro i son morto,
la mia letizia s è voltata in pena,
misero me, e  l mio dolce conforto.
Fortuna insidiosa se ne  l mena,
e con lui  nsieme il sollazzo e  l diporto.
Hai tu sentito ancor come ne sia
da Greci tolta Criseida mia? 
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Pandaro, il qual non men forte piangea,
rispose:  Sì, così non fosse  l vero!
oimè lasso, ch io non mi credea
che questo tempo sì dolce e sincero
mancasse così tosto, né potea
meco vedere ch al tuo bene intero
potesse nuocer fuor che palesarsi;
or veggio i nostri avvisi tutti scarsi.
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Ma tu perché tanta angoscia ti dai?
Perché tanto dolor e tal tormento?
Letteratura italiana Einaudi 116
Giovanni Boccaccio - Filostrato
Ciò che disideravi avuto l hai,
esser dovresti sol di ciò contento;
lasciagli a me e questi e gli altri guai,
c ho sempre amato, e mai un guatamento
non ebbi da colei che mi disface,
e che potrebbe sola darmi pace.
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Ed oltre a ciò, questa città si vede
piena di belle donne e graziose,
e, se  l ben ch io ti vo merita fede,
nulla ce n è, quai vuoi le più vezzose,
ch a grado non le sia aver mercede
di te, se tu per lei in amorose
pene entrerai; però se noi perdemo
costei, molte altre ne ritroveremo.
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E come io udii già sovente dire,
il nuovo amor sempre caccia l antico,
nuovo piacere il presente martire
torrà da te, se tu fai ciò ch io dico.
Dunque non vuogli per costei morire,
né vuogli di te stesso esser nemico;
cre tu per pianto forse riaverla,
o ch ella non sen vada ritenerla? 
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Troiolo, udendo Pandaro, più forte
a pianger cominciò, dicendo appresso:
 Io priego Iddio che mi mandi la morte
prima che io commetta un tale eccesso;
come che belle, leggiadre ed accorte
Letteratura italiana Einaudi 117
Giovanni Boccaccio - Filostrato
sian l altre donne, ed io il ti confesso,
nulla cen fu mai simile a costei
a cui son dato, e tutto son di lei.
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Da suoi begli occhi mosser le faville
che del foco amoroso m infiammaro;
queste pe miei passando a mille a mille,
soavemente amor seco menaro
dentro dal cor, nel quale esso sortille
come gli piacque, e quivi incominciaro
primiere il foco, il cui sommo fervore
cagione è stato d ogni mio valore.
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Il qual perch io volessi, che non voglio,
spegner non potrei mai, tant è possente,
e se più fosse ancor non me ne doglio,
stesse Criseida nosco solamente;
del cui partir, non dell amor, cordoglio
l anima innamorata dentro sente;
né altra c è, non dispiaccia a nessuna
ch agguagliar le si possa in cosa alcuna.
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Dunque come potrebbe Amor giammai,
o d alcuno i conforti, il mio disio
volgere ad altra donna? I ho assai
a sostener d angoscia nel cor mio,
ma troppo piu fino agli stremi guai
ve ne riceverei, prima che io
in altra donna l animo ponessi;
Amore e Dio e  l mondo questo cessi.
Letteratura italiana Einaudi 118
Giovanni Boccaccio - Filostrato
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E la morte e  l sepolcro dipartire
questo mio fermo amor soli potranno,
che che di ciò mi si deggia seguire;
questi con lui la mia alma merranno
giù nello  nferno all ultimo martire;
quivi insieme Criseida piangeranno,
di cui sempre sarò dove ch io sia,
se, per morire, amor non se n oblia.
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Dunque, per Dio, il ragionar di questo,
Pandaro, cessa, ch altra donna vegna
nel cor, dov io in suo abito onesto
Criseida tegno come certa insegna
de miei piacer, quantunque ora molesto [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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